giovedì 3 aprile 2014

Quando le donne sono protagoniste...

QUATTRO ROMANZI DIVERSI CHE RACCONTANO STORIE DI DONNE
in vetrina fino al 30 aprile

Arrivederci piccole donne di Marcela Serrano
Sono cugine ma si sentono sorelle, sono clonate dalle eroine di "Piccole donne": Nieves, Ada, Luz e Lola. I loro genitori hanno dilapidato la fortuna ereditata dall'antenato José Joaquín Martínez. Quando erano bambine si riunivano con Oliviero, il fratellastro di Luz, nella proprietà familiare gestita dalla zia che manteneva l'oziosa parentela. Poi, il colpo di stato dell'11 settembre 1973, l'arresto di Oliviero e l'esilio di Ada a Londra, innamorata di Oliviero e rivale di Lola. Quando inizia il romanzo, nel 2002, la famiglia è sparsa per il mondo e le cugine sono in attesa di rincontrarsi. Una saga ricca di sottigliezze psicologiche femminili e accenti epocali: il Cile degli anni Settanta, Londra, Parigi, l'attentato alle Torri Gemelle.




La Mennulara di Simonetta Agnello Hornby
Sicilia, 1963. Maria Rosalia Inzerillo, più conosciuta come la "Mennulara" (la raccoglitrice di mandorle), è morta. Domestica della famiglia Alfallipe e amministratrice del suo patrimonio, la Mennulara è però soprattutto un mistero per la popolazione del paese. Tutti ne parlano perché si favoleggia sulla ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perchè sanno e non sanno, perché c'è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. Senza di lei Orazio Alfallipe avrebbe dissipato proprietà e rendite. Senza di lei Adriana Alfallipe, una volta morto il marito, sarebbe rimasta sola in un palazzo enorme. Senza di lei i figli di Adriana e Orazio sarebbero cresciuti senza futuro.

Il gioco delle verità di Sveva Casati Modignani
Roberta è una giovane libraia in piena crisi esistenziale e coniugale. Ha due figli e un marito, Oscar, sposato contro il parere di tutti, e che ora le appare incapace di rispondere ai suoi bisogni e di assumersi fino in fondo le responsabilità di una famiglia. Una dolorosa consapevolezza che la induce a ripercorrere il passato e a scoprire le radici del suo disagio che risale all'infanzia, trascorsa negli affetti avvolgenti della famiglia paterna, dove la madre Malvina brillava per l'assenza. Femminista convinta nel turbolento periodo del Sessantotto, Malvina aveva scelto di vivere a modo suo e di affidare la figlia al compagno, che di fatto l'ha cresciuta. Da questa mancanza nascono, nel tempo, drammi, malintesi, conflitti irrisolti e anche scabrosi segreti. Ed è solo dissipando queste ombre che Roberta riuscirà a superare la crisi e a riconciliarsi con se stessa. Una storia di legami profondi e passioni intense in cui Sveva Casati Modignani, attraverso il sofferto confronto fra due generazioni di donne, racconta come eravamo e come siamo.

Esilio di Jakob Ejersbo
Samantha ha quindici anni ed è cresciuta in Tanzania. I genitori, immigrati inglesi, gestiscono un hotel dimenticato dalle principali rotte turistiche. La madre è una fallita che si stordisce di gin tonic, inerme spettatrice di un'esistenza alla deriva. Il padre, ex mercenario violento e cinico, educa le figlie a suon di sberle, va a letto con tutte le cameriere di turno e prepara improbabili colpi di stato. Abbandonata a se stessa, Samantha sceglie i richiami di una sessualità acerba ma già feroce, imbocca la via della ribellione autodistruttiva, unica possibile risposta allo smarrimento e alla solitudine, e scrive l'impietoso diario di un'inquietudine adolescenziale. In "Esilio", Jakob Ejersbo trova l'alibi perfetto per rivelare il lato oscuro della tragica bellezza dell'Africa, popolata da un melting pot esplosivo, devastata dalla corruzione, saccheggiata dalle disadattate comunità di avventurieri occidentali, portatori di una modernità perversa. Ed eleva a poetica dell'irrequietezza la fragile esistenza di una ragazza, che incrocia il suo destino di sradicata con quello di un intero continente.

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