Quando la soluzione per salvare il suo pesce rosso dalla noia è
una poesia,
Arturo resta perplesso… Ma che cos’è una poesia?
Qualcuno glielo saprà spiegare? Così Arturo comincia a cercare,
rovista in cucina, sotto il letto e poi corre tra le strade, chiede a
Lolo il venditore di biciclette, alla signora Tondi la panettiera, al
vecchio Mahmoud che viene dal deserto, ad Aristofane il suo canarino
e le risposte sembrano essere tutte alquanto bizzarre. Ma quando
Arturo le ripete una dopo l’altra al suo pesciolino rosso… Un
omaggio alla poesia, un tentativo ben riuscito di presentare e
spiegare ai bambini questo universo così affascinante.
Recensione da LiBeR
Un bel libro per spiegare cos’è la poesia attraverso immagini
palpabili, che ogni bambino può capire perché riguardano il suo
mondo quotidiano. Parole fluide, scorrevoli, suoni morbidi e
suadenti, presentano persone e oggetti che suscitano sentimenti,
sensazioni, emozioni. La narrazione diviene così poesia, un
allenamento alla parola che si fa ritmo e che avvicina il bambino
alla forma poetica più di qualsiasi rima precostituita. Arturo è
preoccupato perché il suo pesce muore di noia e la mamma gli
suggerisce di regalargli una poesia. Il bimbo non sa cos’è una
poesia, la cerca in dispensa e nel ripostiglio, ma anche gli
spaghetti e lo straccio non la conoscono. Si rivolge allora al
venditore di biciclette, sempre innamorato, che paragona la poesia
all’amore che gli fa sembrare di avere il cielo in bocca. La
panettiera conosce la poesia perché è calda come il pane e per il
vecchio Mahmoud, che viene dal deserto, la poesia è quando si sente
battere il cuore delle pietre. Non ancora soddisfatto delle risposte,
il bambino interroga il canarino che gli risponde: “La poesia è
quando le parole battono le ali, è un canto in prigione”. La
nonna, invece, la paragona a un vecchio maglione che rovesciato
sembra nuovo perché la poesia rigira le parole da cima a fondo e
nuovo diventa il mondo. Rimane il nonno poeta che “se la cava”
dicendo che la poesia è quella che fanno i poeti. Arturo torna
deluso dal suo pesce convinto di non aver trovato una poesia e ripete
tutto ciò che gli hanno detto e non suppone che proprio quelle
parole sono “poesia”, ma il pesciolino, che parla per la prima
volta, lo capisce bene perché si sente poeta e la sua poesia è il
silenzio. Le illustrazioni, su fondi colorati, presentano in una
pagina i personaggi visti nella loro quotidianità, e in quella
successiva la loro poetica realtà fantastica per far capire al
bambino ciò che per loro è poesia. Sono pagine suggestive: i due
innamorati sulla bicicletta sembrano volare, la visione notturna
della panettiera è onirica, una figura femminile evanescente
s’intravede mentre sta uscendo tra le sbarre della gabbia del
canarino. Nell’ultima tavola il bambino nuota nell’azzurro
abbracciato al pesce perché finalmente ha capito cos’è la poesia.
Maria Letizia Meacci
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