sabato 17 gennaio 2015

Questa è la poesia che guarisce i pesci


Quando la soluzione per salvare il suo pesce rosso dalla noia è una poesia,
Arturo resta perplesso… Ma che cos’è una poesia? Qualcuno glielo saprà spiegare? Così Arturo comincia a cercare, rovista in cucina, sotto il letto e poi corre tra le strade, chiede a Lolo il venditore di biciclette, alla signora Tondi la panettiera, al vecchio Mahmoud che viene dal deserto, ad Aristofane il suo canarino e le risposte sembrano essere tutte alquanto bizzarre. Ma quando Arturo le ripete una dopo l’altra al suo pesciolino rosso… Un omaggio alla poesia, un tentativo ben riuscito di presentare e spiegare ai bambini questo universo così affascinante.


 
Recensione da LiBeR
Un bel libro per spiegare cos’è la poesia attraverso immagini palpabili, che ogni bambino può capire perché riguardano il suo mondo quotidiano. Parole fluide, scorrevoli, suoni morbidi e suadenti, presentano persone e oggetti che suscitano sentimenti, sensazioni, emozioni. La narrazione diviene così poesia, un allenamento alla parola che si fa ritmo e che avvicina il bambino alla forma poetica più di qualsiasi rima precostituita. Arturo è preoccupato perché il suo pesce muore di noia e la mamma gli suggerisce di regalargli una poesia. Il bimbo non sa cos’è una poesia, la cerca in dispensa e nel ripostiglio, ma anche gli spaghetti e lo straccio non la conoscono. Si rivolge allora al venditore di biciclette, sempre innamorato, che paragona la poesia all’amore che gli fa sembrare di avere il cielo in bocca. La panettiera conosce la poesia perché è calda come il pane e per il vecchio Mahmoud, che viene dal deserto, la poesia è quando si sente battere il cuore delle pietre. Non ancora soddisfatto delle risposte, il bambino interroga il canarino che gli risponde: “La poesia è quando le parole battono le ali, è un canto in prigione”. La nonna, invece, la paragona a un vecchio maglione che rovesciato sembra nuovo perché la poesia rigira le parole da cima a fondo e nuovo diventa il mondo. Rimane il nonno poeta che “se la cava” dicendo che la poesia è quella che fanno i poeti. Arturo torna deluso dal suo pesce convinto di non aver trovato una poesia e ripete tutto ciò che gli hanno detto e non suppone che proprio quelle parole sono “poesia”, ma il pesciolino, che parla per la prima volta, lo capisce bene perché si sente poeta e la sua poesia è il silenzio. Le illustrazioni, su fondi colorati, presentano in una pagina i personaggi visti nella loro quotidianità, e in quella successiva la loro poetica realtà fantastica per far capire al bambino ciò che per loro è poesia. Sono pagine suggestive: i due innamorati sulla bicicletta sembrano volare, la visione notturna della panettiera è onirica, una figura femminile evanescente s’intravede mentre sta uscendo tra le sbarre della gabbia del canarino. Nell’ultima tavola il bambino nuota nell’azzurro abbracciato al pesce perché finalmente ha capito cos’è la poesia.
Maria Letizia Meacci

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